Le sedie, le panche, i tavoli sono quelli piccoli dei bambini, e gli adulti, i genitori di quelle bambine e di quei bambini che affollano la scuola alla mattina e al pomeriggio, questa sera forse stanno un po? scomodi, ma non sembra che se ne lamentino pi? di tanto. Sembrano esserci abituati a questa momentanea occupazione di posti che non sono i loro e a parte qualcuno, quelli che hanno il figlio, la figlia che frequentano il primo anno di questa scuola dell?infanzia, tutti sembrano essere a proprio agio.
Ascoltano, fanno domande, qualcuno si prende un appunto. Si rigirano tra le mani il materiale informativo che accompagna le serate dedicate agli eventi con i genitori. Stanno imparando? certo, perch? di imparare non si finisce mai, perch? ogni giorno, ogni incontro, ogni lettura, ogni sollecitazione ci aiutano a andare avanti, a non lasciarci travolgere da questo mondo che sembra andare cos? in fretta, che pare provarci gusto a lasciare indietro sempre pi? gente, a escluderle con il sovrappi?, con il superfluo, con i bisogni indotti, con l?ignoranza in fondo delle cose veramente importanti.
Eccoci qua, tutti assieme. Genitori, nonni e insegnanti. Se si vuole educare si deve farlo insieme, si deve essere consapevoli dell?intero percorso che accompagna il bambino attraverso la conoscenza. ? cos? assurdo che, pur nella loro sacrosanta autonomia, pur con contrasti, persino con incomprensioni, non ci debba essere una totale conoscenza di ci? che la bambina, il bambino impara in tutta la sua esperienza da parte di tutti gli adulti che si occupano della sua educazione, genitori, parenti, amici anche e gli insegnanti.